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EDURISK propone da anni progetti di educazione al rischio nelle scuole, per promuovere conoscenza, consapevolezza e attivare iniziative di prevenzione e riduzione del rischio

I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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EDURISK propone da anni progetti di educazione al rischio nelle scuole, per promuovere conoscenza, consapevolezza e attivare iniziative di prevenzione e riduzione del rischio

I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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Le foto del giorno

Terremoto della settimana

“Erano appena tre quarti della notte precedente il giorno 13 febbraio, quando scoppia repentinamente spaventevole scroscio di tremuoto, non tanto per durata, quanto per violenza e per fragore non mai più udito; accompagnato da tal detonazione che sembra tal quale quella di moschetteria in aria, o pur tempesta di grossa grandine scrosciante su’ tetti mista a sibilo orrendo. Violento inoltre così che parecchie persone, né credo necessario nominare, vengono rovesciate a terra, o slanciate da lato, senza potersi rialzare, ma come da ferrea mano colpite e ritenute; ed altre si veggono sbalzate a grandi tratti, ma sane e salve, fuori le già rovesciate mura. Tutta la sua durata non fu più di 7 ad 8 secondi [...]. Come è pur certo che in quella notte medesima si udirono altre scosse leggiere le quali, se non produssero maggiori rovine, valsero senza dubbio ad accrescere lo spavento e la costernazione di quella notte veramente increscevole [...]”.