Un violento periodo sismico, che precedette una delle più devastanti eruzioni della storia dell’Etna, colpì il versante meridionale del vulcano e causò la distruzione pressoché totale del paese di Nicolosi, che in seguito fu ricoperto dalla colata di lava e venne ricostruito in un altro sito poco lontano dal vecchio abitato. Le scosse iniziarono tra il 7 e l’8 marzo, ma le più violente e distruttive si verificarono il giorno 10. A Nicolosi quasi tutti gli edifici crollarono e vi furono alcune vittime. Gravi danni si ebbero anche nei villaggi di Trecastagni e Pedara. Negli altri centri del versante sud-orientale dell’Etna e nella città di Catania non sono ricordati danni, ma la frequenza e l’intensità delle scosse allarmarono notevolmente le popolazioni, che abbandonarono le abitazioni e si accamparono all’aperto. Molte di queste località in seguito furono distrutte dalle colate laviche durante l’eruzione etnea.
Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15