Un violento terremoto colpì con effetti distruttivi la città di Cosenza e diversi centri della sua provincia. I danni più gravi si ebbero in una decina di località dell’alta Valle del Crati, a sud e a ovest di Cosenza: Donnici Superiore, Donnici Inferiore e Sant’Ippolito furono quasi completamente distrutti, con il crollo della gran parte degli edifici. Crolli e distruzioni estese si verificarono anche a Rende, Laurignano, Paterno Calabro, Borgo Partenope, Tessano e Arcavacata. A Cosenza quasi tutti gli edifici subirono danni e lesioni più o meno gravi, alcuni crollarono totalmente, moltissimi altri riportarono crolli parziali e divennero inagibili. Danni più lievi furono registrati in vari centri situati lungo la costa tirrenica della provincia, da Amantea a Scalea, e anche a Catanzaro. Complessivamente ci furono circa 500 vittime.Verso sud la scossa fu avvertita leggermente fino a Reggio Calabria e Messina, verso nord fu sensibile nel lagonegrese e appena percepibile fino a Napoli. Numerose repliche furono avvertite nell’area per circa un anno, fino al gennaio del 1855.
Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15