Poco dopo la mezzanotte del 13 febbraio era stata avvertita a Pontremoli una forte ma innocua scossa di terremoto. Nel primo pomeriggio del giorno dopo una nuova scossa causò distruzioni e gravi danni in diversi paesi toscani ed emiliani nell’area del Passo della Cisa, allora al confine tra il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana, e specialmente nell’alta Lunigiana. I villaggi di Pontolo e Cavezzano furono distrutti quasi completamente. Pontremoli e Borgo Val di Taro subirono alcuni crolli e danni gravi e diffusi. La scossa principale fu avvertita in Piemonte, Lombardia, Liguria e in Toscana fino a Lucca. Le vittime furono relativamente poche (una decina a Pontremoli e dintorni) forse perchè il terremoto avvenne in pieno giorno. In seguito furono avvertite repliche per molti mesi: il 2 maggio 1834 ce ne fu una particolarmente forte che causò nuovi danni ad edifici gi lesionati. In molte località emiliane si ebbero danni significativi. L’evento fu avvertito anche in Lombardia e in Liguria.
14 febbraio 1834, Alta Lunigiana
