Alle 5.30 circa del mattino fu sentita a Benevento e dintorni una scossa di terremoto forte e lunga che causò il crollo di una chiesetta in costruzione e fu seguita neanche dieci minuti dopo da una seconda scossa più debole. Gli abitanti si spaventarono e molti abbandonarono le case. Mezzora dopo una terza scossa più violenta causò crolli e gravissimi danni a Benevento e nelle località comprese tra Benevento e Ariano Irpino e danni molto più lievi a Napoli, nel Casertano e nel Foggiano. La gravità dei danni nell’area beneventana e irpino-sannita fu dovuta non solo alla violenza del terremoto in sè ma anche al fatto che gran parte degli edifici erano in condizioni molto precarie a seguito di altri due forti terremoti che avevano colpito la zona nel 1688 e nel 1694. Peraltro il terremoto del 1702 fece crollare non solo edifici lesionati dai terremoti precedenti (e non ancora restaurati) ma anche edifici ricostruiti. Dato che molte persone si trovavano già all’aperto le vittime furono relativamente poche (circa 400, di cui 150 nella sola Benevento). Le repliche proseguirono fino alla prima metà di aprile 1702: il 2 e 6 aprile ce ne furono due molto forti che causarono nuovi crolli a Benevento.
14 marzo 1702, Beneventano – Irpinia
