17 giugno 1879, Area etnea

Il forte terremoto del 17 giugno 1879 avvenne al termine di una violenta eruzione dell’Etna iniziata una decina di giorni prima, il 26 maggio, e colpì il versante orientale del vulcano. Gli effetti di danneggiamento più grave furono circoscritti ad un’area ristretta, all’interno della quale crollarono gran parte degli edifici e dei muri “a secco” costruiti nelle campagne. I paesi di Bongiardo, Dagala e San Michele, oggi frazioni del comune di Santa Venerina, e Guardia, nel comune di Acireale, subirono gravissime distruzioni. Danni gravi e diffusi, con crolli estesi, si verificarono in una decina di altre località, tra cui Santa Venerina, mentre furono più contenuti a Zafferana Etnea. Complessivamente si contarono 10 vittime. La scossa fu avvertita fortemente ma senza danni ad Acireale e nella città di Catania, in direzione sud, e fino a Giarre, verso nord; fu leggera a Piedimonte Etneo.L’evento principale fu preceduto nei giorni 15 e 16 giugno da tre forti scosse che allarmarono le popolazioni, senza però causare danni. Seguirono poi alcune repliche; in particolare una, avvenuta il 27 luglio, causò qualche danno nel paese di Riposto, non danneggiato dal terremoto del 17 giugno.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15