L’evento del 17 luglio costituisce una delle due scosse principali di una importante e intensa sequenza sismica che interessò la Romagna nel 1781. Si verificò 3 mesi e mezzo dopo il primo forte terremoto (avvenuto il 4 aprile con effetti disastrosi nel Faentino) e danneggiò gravemente alcune località nell’area tra Faenza e Forlì. La scossa in generale investì un territorio già danneggiato più o meno fortemente dall’evento del 4 aprile e dalle sue repliche più forti, elemento questo che ne aggravò gli effetti, in particolare nell’area faentina. Faenza e il suo contado subirono nuovi danni estesi. Danni molto gravi e crolli ci furono a Forlì, che invece aveva subito solo conseguenze leggere a seguito delle scosse precedenti. Rimasero danneggiate anche la città di Ravenna, appena sfiorata dal terremoto di aprile, e una quindicina di altre località del ravennate e dell’Appennino forlivese. La scossa causò ulteriori danni leggeri ad Imola, già colpita dalla scossa del 4 aprile, mentre fu avvertita fortemente ma senza danni a Ferrara e a Cesena. Il risentimento si estese ad un’area molto vasta, da Padova e Vicenza, verso nord, a diverse località della Toscana e delle Marche, a sud e a ovest. Fu leggera a Bologna.Le fonti documentano numerose scosse avvertite nell’area nel periodo che intercorse tra i due eventi principali, mentre dopo il 17 luglio la sequenza si indebolì: sono attestate solo alcune leggere repliche avvertite il 10 ottobre 1781.
17 luglio 1781, Romagna
