Un lungo e intenso periodo sismico interessò Ferrara, all’epoca sede del ducato Estense, tra il novembre del 1570 e i primi mesi del 1572. La sequenza ebbe inizio il giorno 17 novembre 1570 con una serie di numerose scosse; le più forti furono 4 e nella capitale estense causarono danni via via crescenti. Gli effetti cumulativi delle scosse furono molto gravi: nella parte medievale della città quasi tutti gli edifici pubblici e privati subirono gravissime lesioni e crolli parziali, diventando inagibili; alcuni crollarono completamente. Furono seriamente danneggiati, tra gli altri, il Castello Estense, il palazzo della Ragione, quello Vescovile e il Duomo, di cui crollarono alcune parti. Danni notevoli si ebbero anche nel territorio circostante, in un raggio di circa 15-20 km da Ferrara.La scossa più forte, avvenuta nella serata del 17 novembre, fu avvertita fortemente, ma senza danni, a Rovigo, Mantova e a Venezia; fu sensibile in una vasta area dell’Italia settentrionale, estesa da Pesaro a Milano, a Padova e a tutte le città emiliane da Bologna a Parma.Tra le fonti coeve non c’è accordo sul numero di vittime, che oscilla tra i 40 e i 70 morti.
Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15