19 ottobre 1768, Appennino romagnolo

Nella tarda serata del 19 ottobre 1768 due forti scosse colpirono l’Appennino forlivese. I danni più gravi furono causati dalla seconda scossa e si concentrarono nell’alta valle del fiume Bidente. Santa Sofia e una decina di altri villaggi montani subirono estese distruzioni: a Santa Sofia crollarono gran parte degli edifici, il castello con la sua rocca e parte della chiesa. In altri borghi e centri, compresa Rocca San Casciano, ci furono danni gravi, mentre danni più lievi interessarono numerose località, tra cui Tredozio, Galeata, San Piero in Bagno, Brisighella e la stessa Forlì, dove la scossa causò la caduta di comignoli e leggere lesioni negli edifici.Complessivamente si contarono un centinaio di vittime, di cui una cinquantina solo a Santa Sofia e dintorni.L’evento principale fu avvertito fortemente e con spavento, ma senza danni, a Faenza, Cesena e a Firenze; più leggermente fu sentito a Pesaro, Padova e a Roma.Al terremoto seguirono numerose repliche che perdurarono per alcuni mesi.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15