26 maggio 1798, Siena

Nella notte tra il 25 e il 26 maggio alcune persone che stavano andando a Siena a a piedi avvertirono delle leggere vibrazioni del terreno. Il 26, poco dopo le 13, si sentì a Siena una scossa violentissima, durata circa 5 secondi. Il terremoto danneggiò gran parte degli edifici di Siena e anche quelli dell’area collinare compresa tra Siena e Castelnuovo Berardenga. In questa zona – allora come oggi – non c’erano centri abitati di dimensioni significative (a parte forse la stessa Castelnuovo Berardenga) ma per lo più ville e case di campagna isolate o a piccolissimi gruppi. A Siena, gran parte degli edifici subì danni non molto gravi in sè ma diffusi e che (soprattutto nel caso delle case appartenenti ai più poveri) andarono ad aggravare condizioni già precarie in precedenza. Interi quartieri nelle aree più povere e fatiscenti (soprattutto quelli dove le case erano costruite su pendii) dovettero essere evacuati. Ci furono diversi crolli, che avvennero per per lo più nelle settimane successive alla scossa principale. Le vittime furono poche (2 o 3) e i feriti una cinquantina. Per diversi giorni la popolazione si trasferì ad abitare nelle piazze e nei giardini, dormendo in tende improvvisate o – quelli che ne possedevano – in carrozza. La scossa principale fu avvertita solo in Toscana (Firenze, Arezzo, Cortona, Chiusdino, Volterra). Essa fu seguita da due repliche meno forti a metà pomeriggio del 26 maggio e verso le 7 del mattino del 27. Scosse via via più leggere continuarono ad essere avvertite fino alla metà di giugno seguente.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15