3 giugno 1781, Cagliese

Appena un paio di mesi prima il Faentino-Forlivese era stato colpito da un forte terremoto e ogni tanto si sentiva ancora qualche scossa. La domenica di Pentecoste, verso le sette del mattino, mentre le chiese erano piene di gente che assisteva alla prima messa, le vibrazioni di una fortissima scossa percorsero una vasta area dell’Appennino al confine tra Marche settentrionali, Umbria e Toscana. Neanche dieci minuti dopo ci fu una seconda scossa più violenta ancora. Nell’area di Cagli-Piobbico (PU), la più colpita, moltissimi edifici crollarono e tra loro la maggioranza delle chiese ancora affollate malgrado molti fossero fuggiti dopo la prima scossa. Le vittime furono perciò diverse centinaia, oltre a numerosissimi feriti. In quest’area i danni raggiunsero il X grado. Danni minori (dal VI al VII grado MCS) si ebbero nel territorio compreso tra Fabriano (AN), Gubbio (PG) e Sansepolcro (AR).Le scosse principali furono avvertite, senza danni, in buona parte della Toscana (da Firenze a Monte Oliveto Maggiore), dell’Umbria e della Romagna (almeno fino a Ravenna). Scosse minori, più o meno forti, si ebbero almeno fino ad agosto e forse fino a novembre.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15