5 dicembre 1456, Italia meridionale

La notte del 5 dicembre 1456 una lunghissima scossa di terremoto causò distruzioni in un’area eccezionalmente ampia dell’Italia centro-meridionale. In Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata quasi 90 località subirono gravissime conseguenze: Isernia e Bojano restarono praticamente distrutte, Napoli, Benevento e Campobasso furono gravemente danneggiate. La vastità dell’area colpita dagli effetti maggiori è tale da far pensare che quello che le testimonianze contemporanee percepiscono come un unico catastrofico terremoto sia stato in realtà la somma di diversi forti terremoti, avvenuti quasi contemporaneamente lungo la catena appenninica. In effetti sembra di poter individuare tre punti di massima concentrazione delle distruzioni: l’alta valle del Pescara (Abruzzo), il Sannio e il Matese. Le vittime furono migliaia: in località come Bojano, Isernia, Tocco da Casauria, Ariano Irpino etc. morì più di metà della popolazione. Numerose repliche proseguirono fino alla primavera del 1457.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15