9 ottobre 1785, Piediluco

Un lungo periodo sismico interessò l’Umbria meridionale negli ultimi mesi del 1785 e si protrasse fino all’estate dell’anno seguente. Le scosse più forti si verificarono il 2 e il 9 ottobre 1785 e causarono gravi danni nel Ternano e nel Reatino. Gli effetti più distruttivi si ebbero a circa 10-15 km a est di Terni, nei paesi di Buonacquisto (oggi frazione del comune di Arrone) e di Piediluco, dove crollarono numerosi edifici. Danni di varia entità, da gravi a più leggeri, si verificarono in una ventina di altri centri, comprese le città di Terni e di Rieti, dove la scossa del 9 ottobre causò lesioni in molte case, danni alle chiese e caduta di camini. L’area dei danni fu limitata al territorio che si estende tra il bacino del fiume Nera e quello del Velino; si contarono anche alcune vittime. L’evento principale fu avvertito sensibilmente a Spoleto, Norcia, Todi, L’Aquila, Tivoli e fino a Roma e nei Colli Albani.

Dati e mappe interrogabili: Database Macrosismico Italiano DBMI15