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EDURISK propone da anni progetti di educazione al rischio nelle scuole, per promuovere conoscenza, consapevolezza e attivare iniziative di prevenzione e riduzione del rischio

I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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EDURISK propone da anni progetti di educazione al rischio nelle scuole, per promuovere conoscenza, consapevolezza e attivare iniziative di prevenzione e riduzione del rischio

I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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I terremoti, le eruzioni vulcaniche ed altri eventi naturali possono essere molto pericolosi per l’uomo, ma che diventino un rischio dipende in buona parte da noi, da come il territorio è vissuto e modificato dall’uomo, dalle scelte che facciamo ogni giorno.

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Le foto del giorno

Terremoto del Belice, 15 gennaio 1968

Distruzione dell'abitato

Località: Gibellina (AG)
Regione: Sicilia
Fonte: Coco

Terremoto della settimana

"Il desiderio di temperare l'acerbità della notizia coll'esposizione dei benefici provvedimenti che ne han mitigati gli effetti, ha fatto tacer finora come nella notte del 12 ottobre p.p. la Calabria Citeriore fu scossa da forte terremoto, il quale durò ben quattro secondi, e fi susseguito da altri dieci più leggieri nella stessa notte e nei giorni successivi. Centro del movimento sembra essere stato Castiglione, Comune del Distretto di Cosenza, che rimase adeguato al suolo; de' suoi circa mille abitanti più di cento restarono sepolti sotto le rovine della loro patria, e molti altri, fra quelli che tentaron salvarsi colla fuga venero gravemente offesi dalle rovine. Toccò pari sventura al piccol villaggio di Rovello, abitato da circa 370 persone, fralle quali però non si contarono che due morti e trenta feriti. Diciannove individui perirono a S.Pietro in Guarano, e non pochi restarono offesi nella caduta ivi pure occorsa di vari edifizi; ed in Leppiano compiangensi la scomparsa di una intiera famiglia composta di padre, madre, e quattro figli, che resto rotto le rovine della propria casa. In Cosenza vari furono gli edifizi danneggiati, ma niuno individuo per buona sorte vi perdette la vita”.